25 novembre 2005

Madline

Qualcuno una volta mi disse se amavo l’estate. Qualcuno che sapeva di Mare. Si, il sale che brucia la carne, la morde. Qualcuno me lo chiese,se amavo quella stagione calda oppure se preferivo il freddo emotivo dell’inverno. Ma non sono più piacevoli i caldi colori d’autunno..?Mi chiedevo ancora preda di un sogno lontano. Perché quando una foglia cade l’algido cemento si colora di arancio.
Credevo fosse possibile volare ancora, non ricordi Madline..? lo gridavamo assieme, quando sporca di acrilici mi saggiavi le labbra. Erano piacevoli quelle giornate, ma era autunno, non ricordi?
E ora tocco il tuo corpo che non v’è più. Tocco la tua essenza che è corsa via. Non è più autunno ora. È la metodica estate, nuovamente la metodica estate.
Tentai di insegnarti a credere in questi colori. Era difficile Madline, difficile come scegliere le note adatte ad una poesia.
Ora li guardo da solo, gli alberi mutare colore. E non basta..
I colori sbiadiscono,le foglie muoiono. Non come quando le dipingevamo assieme. Ridere…lo faccio spesso ormai,forse per dimenticare. Seguo la linea sinuosa che l’incenso lascia. Ed il suo profumo. Devo cedere, basta credere.
Mi abbandono all’inverno ora. Un inverno scuro. Tento di seguire la tua figura immersa nell’ombra della gelida neve.
È straziante.
Ho freddo.
Il freddo che ti ritrae e non cede,si insinua in me…corriamo insieme Madline…senza ragione corriamo, come senza ragione amiamo.
Amore..?
È difficile l’amore. Atto puro. Immaginario?
Rispondimi...rispondimi…
Ecco, torna l’arancio, colora le strade, colora la mente. Non l’anima. L’anima è morta con la triste neve.
Se torno alla mia arte è solo per te. Per il tuo profumo che sa ancora di vivo.
Non come il tuo corpo.
Non come il tuo corpo che graffiavo.
Che stringevo.
Che possedevo.
Ed ecco che sorge l’estate, calda di sole, fresca di gioia. Non sono più solo. Tornerai a vivere in me, Madline..?
Io sono qui, fra primavera ed estate.
Attendo l’autunno. Lo attendo con te.

D.


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