Scrivere per andare a dormire con l'animo scaricato da ciò che mi gira dentro.
Elogio della solitudine.
Non credo che per sentirsi soli occorra realmente esserlo. Io mi sento sola quando non posso comunicare ciò che sento. Quando nessuno ascolta le riflesisoni banali come questa. Non detengo alcuna verità, benchè ne sia convinta. Le convinzioni, cosa sono poi le convinzioni? Certezze cui ci si aggrappa? Realtà giunte da chissà dove alla nostra memoria? Attenzione, entro due righe potrei chiedermi chi siamo e d dove veniamo, e sarebbe pericoloso, perchè vi darei la risposta. Diffidate da me. La risposta non vi piacerebbe. Perchè la risposta non c'è. E' tutto bagnato nel mondo, oggi. Non chiedete, che non vi sarà dato.
Forse dovrei astenermi, rinunciare. Preannuncio una bella pausa, poi saprò molte più cose, di me e degli altri, e potrò mettermi di nuovo ad aspettare che la vita faccia il suo corso, ansante, non per il respiro, ma per le curve. Piove sul tetto di questa mansarda, mio fratello russa, che ve ne fregherà poi? Domana sbagliata: a me che me ne frega? Ora vorrei che la vita potesse risolversi in un sillogismo, premessa maggiore, premessa minore e via, ecco la risposta. Io, però, non ho domande. Guardo.



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