... dove mi sono trasferita ormai da una settimana.
Viterbo è piccola, una cittadina lontana dagli eccessi di Roma, e, proprio per questo, accogliente.
A*, la ragazza che mi ospita, sta pian piano diventando una delle mie migliori amiche. All'inizio ero interdetta, stare 24 ore su 24 con una persona che, per quanto mi stesse simpatica, conoscevo ancora poco, poteva essere rischioso, rivelarsi pesante; e invece andiamo meravigliosamente d'accordo, neanche ci conoscessimo da una vita, e mi accorgo sempre più di quanto siamo uguali e di quanto io la senta vicina. Sono colta da un moto d'affetto plenario, voglio bene a tutti! Anche alle altre coinquiline, a F*, la più piccola, splendidamente dolce, e a J* che tutte le sere prepara tisane; nonchè a tutti i ragazzi del campo -pazzoidi a parte- che tra una picconata e una scarriolata trovano il tempo di divertirsi, organizzano pranzi e cene alcooooolici, insomma sono tutti carini e simpatici, e sto davvero bene. La fatica è compensata dai ritrovamenti: una colonna, ceramica in gran quantità, chiodi, vetro, una tomba e delle inquietanti costole di neonato, che quei cretini di medievali tenevano sotto il pavimento...
Insomma è tutto molto interessante, tranne la dicotomia tra ciò che mi manca -cioè gli amici, il mio amore, i cani e gli scoiattoli- e ciò che ho guadagnato stando li. Stasera torno contenta di tornare, forse non starei così bene se non sapessi che è un periodo breve, ci sono persone dalle quali lontano più a lungo non ci saprei stare, soprattutto dal mio amore, che anche in queste giornate strapiene non riesco proprio a dimenticare. Non riesco a non pensarlo ogni minuto.
Viterbo è piccola, una cittadina lontana dagli eccessi di Roma, e, proprio per questo, accogliente.
A*, la ragazza che mi ospita, sta pian piano diventando una delle mie migliori amiche. All'inizio ero interdetta, stare 24 ore su 24 con una persona che, per quanto mi stesse simpatica, conoscevo ancora poco, poteva essere rischioso, rivelarsi pesante; e invece andiamo meravigliosamente d'accordo, neanche ci conoscessimo da una vita, e mi accorgo sempre più di quanto siamo uguali e di quanto io la senta vicina. Sono colta da un moto d'affetto plenario, voglio bene a tutti! Anche alle altre coinquiline, a F*, la più piccola, splendidamente dolce, e a J* che tutte le sere prepara tisane; nonchè a tutti i ragazzi del campo -pazzoidi a parte- che tra una picconata e una scarriolata trovano il tempo di divertirsi, organizzano pranzi e cene alcooooolici, insomma sono tutti carini e simpatici, e sto davvero bene. La fatica è compensata dai ritrovamenti: una colonna, ceramica in gran quantità, chiodi, vetro, una tomba e delle inquietanti costole di neonato, che quei cretini di medievali tenevano sotto il pavimento...
Insomma è tutto molto interessante, tranne la dicotomia tra ciò che mi manca -cioè gli amici, il mio amore, i cani e gli scoiattoli- e ciò che ho guadagnato stando li. Stasera torno contenta di tornare, forse non starei così bene se non sapessi che è un periodo breve, ci sono persone dalle quali lontano più a lungo non ci saprei stare, soprattutto dal mio amore, che anche in queste giornate strapiene non riesco proprio a dimenticare. Non riesco a non pensarlo ogni minuto.



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