"La canzone impegnata non nasce per caso, bisogna passare tre notti sul vaso... sentire all'interno un dolore che sfianca, e usare chilometri di carta bianca".
Una canzone di Guccini... quello con "evve" moscia.
Ma quanta arroganza si spreca, per quali mediocri orizzonti il senso di vaga impotenza, di un giorno di pioggia, al gusto di pioggia, in giorni di pioggia.
Con quali blindate paure confonde l' amaro tra i denti, l'insipido blu polizia, di un giorno di pioggia, al gusto di pioggia, in giorni di pioggia.
ma sai dirmi dove sei, se ti chiedo dove sei, ti nascondi dove sei.
Il vuoto delle tue certezze tra le tue pareti che ora inchiodano il silenzio tra noi due disordine interiore ma ordine nel paese prigioni tribunali cellulari oaforse chiese, paura della morte, paura della vita paura che la vita sfuggendo tra le dita, paura che diversa sarebbe anche possibile, paura del diverso paura del possibile.
In quali silenzi riecheggia la rabbia delle tue certezze, perché non ci provi ad arrenderti a un giorno di pioggia, al gusto di pioggia, in anni di pioggia
5 commenti:
sapevo che non dovevo farlo...
EH HE! No tranquillo, non farei mai davvero un post dal cesso. Ci vuole troppa concentrazione.
Sarebbe un post "impegnato" (citazione)
Ahem... non l'ho capita giò...
"La canzone impegnata non nasce per caso, bisogna passare tre notti sul vaso... sentire all'interno un dolore che sfianca, e usare chilometri di carta bianca".
Una canzone di Guccini... quello con "evve" moscia.
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