1 aprile 2009

Il portatile è voluto venire a letto con me.

Mi manca un incipit per questo post, ne ho cancellati già quattro. Strano, per me che scrivo sempre di getto.
C'è solo un cosa che mi ronza in testa, e finchè non la caccio non posso dormire, e se non dormo domani non mi alzo e perdo il treno e non vado a lezione e quindi mi tocca trovarla.

Tra qualche mese me ne vado in Spagna.

La cosa non mi desta preoccupazioni; non mi appartengono quei discorsi tipo"ci vuole coraggio per andarsene - ma non hai paura - e se ti trovi male - beata te che te la senti".
Sono così distanti da me, che non riesco neanche a capirli. Di cosa dovrei avere paura? Coraggio per fare cosa esattamente? E non mi sto vantando, anzi. A forza di sentirmi dire ste cose , me sento un po' un'incosciente, una di quelle che prende e parte e chissà dove va.
Vabbè, fico però.

A me la scelta di partire ha scatenato un altro tipo di pensiero fisso, anzi due.

Il primo è sulla lingua. Mi esercito mentalmente a tradurre ogni cosa che dico in spagnolo, per verificare se la so dire bene. E continuo a sognare un'altra me stessa che mi parla in spagnolo e io che ci rimango male perchè non capisco cosa dica. Sogno dalla difficilissima interpretazione. Sibillino, direi.

Il secondo pensiero fisso è su chi resta qui: amici, parenti, amanti e conoscenti.
C'è stato momento in cui, all'improvviso, ho preso consapevolezza che i miei rapporti con loro si sarebbero interrotti, perchè, nonostante la buona volontà e le tecnologie, la quotidianetà viene per forza meno quando si è all'estero.
Ed ho fatto mia questa insulsa banalità: i rapporti moribondi moriranno, ma quelli vivi e motivati trarranno nuovo vigore dalla difficoltà, e dopo saranno più belli di prima.

Amen e buonanotte.

Ricordando a tutti che queste banalità sono semplici da dire, ma farle proprie (con un vero percorso interno) è più difficile di quanto sembri. E non da' neanche soddisfazione, perchè uno arriva alla fine, racconta cosa è riuscito a capire/fare, e si sente rispondere " ma è ovvio, è banale".
Diffidate di chi adula le vostre banalità: o è un idiota o è un leccaculo.

Vi benedico tutti.

Ah, in particolare benedico tutti quelli che, anche se gli costa molto, mi hanno spinto a partire, per il mio bene. Grazie, perchè è da qui che si vede l'amore, quello vero, quello disinteressato.

Ed ora ite, missa est.

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