
Mi ha formalmente invitato a non farmi troppe pippe mentali, pensare più a cose stupide ed essere felice. Beh, io sono felice, anche se magari, e me ne rendo conto, a volte (e qui sopra soprattutto) sembro dimostrare il contrario. Io sono felice di mio, per principio, per conformazione. Perchè penso che la vita sia bella perchè è bello viverla, e che da ogni cosa si possa trarre qualcosa di buono. Questo è quel che penso, semplicemente, è un pensiero banale forse, ma è quello che mi sorregge.
Lo dico pubblicamente per la prima volta: la doppia spirale che ho al collo serve a ricordarmi che da tutto si esce, che tutto ha due facce, che tutto si rigenera. E' ovviamente solo un simbolo, una velleità, ma sono belle anche le cose piccole, se dai loro un significato.
Ma non sempre.
La mia debolezza risiede nel non saper essere forte sempre, nell'avere degli attimi in cui ho bisogno di essere debole. Bisogno, sì, come di mangiare, di scherzare, di piangere. Poi passa, sto meglio, sono ancora più forte, e sono di nuovo pronta a vivere.
Di solito, nei momenti di debolezza, scrivo. Scrivere mi obbliga a rallentare i pensieri, a renderli oggettivi e razionali. Devo seguire un filo logico per forza, ragiono nel cercare le lettere, e mi capisco, e sto meglio. Oppure scrivo a caso, per immagini, quasi per flew of consciousness, e mi fa bene perchè mi accorgo di creare qualcosa, illudendomi che sia bello oltretutto, sublimazione, sfogo, espressione, attenzione su qualcosa che è altro da me, suono, carattere, bellezza. Vita che torna.
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